Oggi per esperienza autore incontriamo Jessica Verzeletti autrice di Io sono Jophiel e Sovrani delle sabbie del tempo

Parlaci di te, breve biografia
Mi chiamo Jessica Verzeletti, nata il 24 Ottobre a Brescia. La mia avventura di stesura di romanzi nasce tra i banchi di scuola circa dieci anni fa, inizialmente collaborando con una collega, cominciando poi successivamente a creare delle opere in solitario, prendendo consapevolezza che la scrittura era diventata una forte forma di sfogo. Sono una persona che tende a reprimere molto le emozioni ed introversa, quindi per me la scrittura è sempre stata un grande aiuto, ricordando che prima di incominciare la mia avventura con i romanzi cercavo di esprimere su carta i miei pensieri per cercare sollievo, coincidenza di cose recentemente ritrovai una mia vecchia macchina da scrivere! Sono appassionata e praticante di discipline olistiche tra cui il Reiki, cristalloterapia, angeologia e sopratutto adoro le creature fantastiche come le fate!

Parlaci del tuo libro
“Io Sono Jophiel” nasce come una sorta di autobiografia incastonata in una storia fantasy e spirituale. Jophiel è un anima ferita, vorrebbe un riconoscimento da parte di qualcuno, gli manca qualcosa, e come molti giovani d’oggi e non solo, è in preda ai soliti schemi che impone la società e le problematiche che invadono la vita quotidiana di ogni individuo, ovvero: il giudizio, le critiche, l’aspetto esteriore, l’autostima, sensi di colpa, scelte sbagliate, bullismo ecc… L’insieme di tutto ciò la corrode a tal punto da non aver più la voglia di vivere. Finché non si troverà catapultata nel mondo della spiritualità e la consapevolezza, cominciando una sorta di percorso di vita che la porterà a “risorgere” ed affrontare le paure che l’affliggono. Arriverà a capire che attorno a lei c’è molto di più di quello che la società vuole farci credere o inculcarci nella mente come se fossimo degli stampi, e di credere finalmente in se stessa dandosi finalmente valore. Un passo importante che dovrà fare sarà trovarsi faccia a faccia il proprio lato d’ombra, lato oscuro, che tutti noi vediamo sempre come un nemico, ma in realtà non è così, perchè le nostre più grandi paure e lati d’ombra possono essere delle forti alleate se sappiamo conoscerle e capirle.

Cosa ti ha spinto scriverlo
Ciò che mi ha spinto a scriverlo è stato proprio il voler racchiudere alcune delle mie esperienze negative e positive in un romanzo che potesse essere d’aiuto, per chi come me ha passato dei momenti bui, tanto da pensare che non vi fosse una via d’uscita. Diciamo che questo romanzo l’ho dedicato semplicemente a me stessa, riconoscendo finalmente il mio vero valore e la mia vera forza che mi ha portato a rialzarmi ogni volta nonostante le difficoltà, le sofferenze e gli ostacoli che mi si sono posti davanti. Un ringraziamento a me stessa, con tutta l’anima e tutto il cuore, perchè mi sono sempre resa conto che non mi sono mai ringraziata abbastanza e mai data il giusto valore in tutto ciò che facevo, ed oltre a questo vi è anche un ringraziamento da parte di quelle persone mi sono state veramente vicino, tanto che ho tratto ispirazione per creare dei personaggi racchiusi all’interno della storia. Spero possa fare piacere, perchè per me ha significato molto. La Luce in fondo al tunnel esiste sempre, a volte basta solo qualcuno che ti prenda per mano e ti accompagni fino all’uscita.

Cosa rappresenta per te la scrittura
Per me la scrittura è un importante via di sfogo, dove posso esprimere qualsiasi cosa mi passi per la testa positiva e negativa che sia. La scrittura aiuta anche a dare un pizzico di “magia” e sognare nella vita di tutti i giorni, perchè nessuna persona su questa terra può rubare un sogno, qualsiasi esso sia. Non ho la velleità di arrivare in alto, ma semplicemente per me è abbastanza lasciare un pezzo di me, con la speranza che ciò che scrivo possa anche solo dare un poco di conforto a chi si trova in difficoltà o in un brutto momento della propria vita, specialmente emotivo, visto che anche per mia esperienza personale, alcune opere che ho letto fino ad ora sono state di grande aiuto nei momenti difficili.

Progetti per il futuro, nuovi libri
Attualmente sono in “work in progress” con un romanzo, che spero di concludere in tempi brevi, un opera che tratta un argomento che mi ha sempre affascinato fin dai tempi di scuola, l’Antico Egitto. Per quanto riguarda il resto, ho un altro romanzo parcheggiato in Stand-by, poi lascerò fare all’ispirazione non dimenticandomi di “sognare” sempre.

Oggi per Esperienza Autore incontriamo: Teresa Commone autrice di Mi riprendo la vita

Parlaci di te, breve biografia
Sono un Dirigente Scolastico Scuola Secondaria di II grado, lavoro e vivo a Orta di Atella CE. Amo scrivere poesie e realizzare video poesie. Ho pubblicato un libro: “La Porta Socchiusa” Terra del Sole Edizioni. Vincitrice di vari concorsi poetici tra cui “Evento letterario Scriviamo…” 1° Classificata con la video poesia Violenza e Premio Mondi Delicati 1° classificata con Dolore Velato. Impegnata in varie Associazioni e in manifestazioni contro la violenza sulle donne, sono presente come autrice nelle Antologie: “Tra un fiore colto e l’altro donato” Aletti Editore, Ciò che Caino non sa “La tela di Penelope” e “Odi et Amo” edita da La Lettera Scarlatta e nelle Nuove collana di poeti contemporanei “Sentire” e “Prospettive” Casa Editrice Pagine Roma.

Parlaci del tuo libro
“Mi riprendo la vita”, esprime la mia ferma dichiarazione di un importante progetto esistenziale, attuato attraverso la metafora del viaggio, sostenuto dal coraggio di fronte a percorsi impervi, da rinnovata forza contro inevitabili cedimenti, da crescente convinzione umana e ricca temperie poetica. Il mio viaggio inizia dall’ adolescenza, vissuta in un ambiente contadino semplice e pieno d’amore, in una famiglia ricca di valori. Rivivono in me le immagini plasmate come uno specchio dove si riflette l’anima mia. Il viaggio nei miei silenzi, in quei ricordi lontani eppure così presenti… Ricordi di carezze, di sussurri, di gioie e di dolori, di rinascere a nuove emozioni, a nuove avventure, a sfumature e sensazioni che la meravigliosa vita ogni giorno offre. Il tutto in un tempo che, pur definito, va al di là del giorno e della notte, in uno spazio che è quello indefinito dell’anima e dei sensi…dove l’amore regna sempre sovrano. Questo viaggio mai terminato ha una tregua ponendo il suo ultimo accento sugli affetti più cari, sulle emozioni più belle, che costituiscono il premio di una vita vissuta intensamente.

Cosa ti ha spinto scriverlo
Scrivere il proprio percorso di vita tra serenità e affanni, speranze, illusioni, delusioni e sublimarlo in poesia, significa realizzare in prima persona una meritata catarsi e proporre ai lettori la possibilità di usufruirne nella propria esperienza di vita o, semplicemente, di apprezzare la bellezza di certe scelte.

Cosa rappresenta per te la scrittura
Credo che sia difficile dare una spiegazione razionale del perché si scrive. Direi che lo si fa e basta. È un’ urgenza che nasce naturalmente, probabilmente come mezzo di espressione privilegiato. Scrivere si presta in maniera particolare a fornire spunti per ulteriori riflessioni, a catturare momenti e frammenti, per poi dotarli di significati più ampi. La poesia, in particolare, è raccogliere questi frammenti e vincolarli a significati ulteriori, che vanno al di là del momento o della riflessione particolare. E’, anche, una forma di liberazione, se si vuole, perché permette di giocare con il linguaggio, sperimentare, caricare le parole di molteplici significati che spetta al lettore scegliere, assegnare o ricostruire in maniera ancora più amplificata. È un processo in continuo divenire, un racconto non finito. Direi che è appena cominciato.

Progetti per il futuro, nuovi libri
Certamente il Libro Mi riprendo la Vita abbraccia un arco di tempo che va dalla mia adolescenza fino ai 30 anni, il seguito con un’altra pubblicazione, che tratterà gli anni della maturità e dei molteplici interessi in campo sociale.

Oggi per Esperienza Autore incontriamo: Mirko De Frassine, autore di Dammi i tuoi occhi.

Parlaci di te, breve biografia
Ho 37 anni e sono nato a L’Aquila. Laureato in scienze dell’educazione, Master in gestione aziendale. Oltre a essere un romanziere sono un docente formatore in centri di formazione privati.

Parlaci del tuo libro
Dammi i tuoi occhi è il secondo libro della trilogia The Custodian. Mistero, avventura, amore e tanto altro in un intreccio che conduce a una grande verità: sappiamo ben poco del mondo e della storia.

Cosa ti ha spinto scriverlo
La voglia di comunicare agli altri la bellezza della vita e delle cose che girano introno a essa. Il mondo è pieno di misteri e di verità nascoste, è doveroso approcciarsi alla ricerca di queste meraviglie.

Cosa rappresenta per te la scrittura
Tutto! Scrivere fa vivere i personaggi che ho in testa, li rende visibili, in mezzo a noi. Ogni giorno mi sveglio con una storia nuova in mente e non vedo l’ora di prendere la penna.

Progetti per il futuro, nuovi libri
Vorrei concludere la trilogia di The Custodian e ho in mente anche un altro romanzo molto interessante.

Oggi per Esperienza autore incontriamo Raffaella Villaschi autrice di Dimmi chi sei? Voglio conoscerti.

Parlaci di te, breve biografia 
Sono una persona sensibile, buona, ho un difetto irritabile, si essendo molto chiusa e riservata, parlo solo dei miei libri, oppure parlo di altre cose in genere come filosofia, politica, e varie. Vivo con mia madre e un piccolo cagnolino di nome Jack, amo moltissimo la natura che mi circonda e vivo in un piccolissimo paesino di montagna che si chiama Veleso (CO).

Parlaci del tuo libro
Il mio libro, sono poesie, pensieri, parole, sogni, portate dalla mia anima dell’essenza del cuore che sta dentro di noi umani, non sono parole difficili da capire, sono molto amante della natura, quindi mi ispiro molto ad essa, parlo della luna, di amore di riflessione, sono convinta che chi è fortemente stressato, oppure affaticato della giornata passata al lavoro, questo mio libro, so che può fare rinascere il conforto della persona che lo legge.

Cosa ti ha spinto scriverlo
Mi ha spinto la mia fantasia, buona, strana, eccentrica, ma molto stabile nei pensieri.

Cosa rappresenta per te la scrittura
La scrittura rappresenta per me uno sfogo di emozioni, che nessun’altro mi capisce, ecco perché ho iniziato tardi a scrivere un libro, speriamo in bene!

Progetti per il futuro, nuovi libri 
Penso di si che ci saranno altri libri.

Oggi per esperienza autore incontriamo Alessandra Toti, autrice di SoulCrystal.

Parlaci di te, breve biografia
Mi chiamo Alessandra Toti, nata il 26 Giugno 1988 a Sarnico (BG) dove risiedo ancora tutt’oggi. Sono una scrittrice di “fantasy young adult”, che creo mescolando la fantasia e alla realtà. Posso affermare che molti degli elementi raccolti nei miei romanzi siano parte mdi una mia autobiografia trasformata in fantastico, ecco perchè ho soprannominato il mio stile di scrittura “real fantasy”. Sono una praticante di sciamanesimo, so leggere le Rune e le carte, amo la magia ed i cristalli e credo nel potere degli spiriti (intesi non come fantasmi!) Scrivere mi è sempre piaciuto, già da quando alle scuole elementari ci assegnavano i temi come compiti in classe. e nei quali ottenevo sempre ottimi voti, specialmente nei temi narrativi e descrittivi. Crescendo ho iniziato a scrivere storielle di personaggi già esistenti in cartoni animati o fumetti e per anni la mia produzione è stata così, unendosi anche alla produzione di poesie. Ma è stato dopo le scuole, quando ho iniziato ad attraversare un momento di crisi, che la mia vena creativa mi ha aiutata a stendere il mio primo romanzo vero e proprio, con eventi, personaggi e luoghi miei. “Per essere veri scrittori, a volte serve l’anima un pò tormentata” dico sempre.

Parlaci del tuo libro
“SOULCRYSTAL” è un fantasy ambientato ai giorni nostri, che parla di questo ragazzo espertissimo di cristalli e di tante altre cose che hanno dell’assurdo, ma che lui è capace di gestire alla grande, tutto ciò dovuto al fatto che possiede un grande potere legato alla sua Anima. L’ho ambientato in luoghi che conosco ma ai quali ho modificato il nome per dargli quel tocco in più di fantastico, mettendo anche alcune informazioni sulla cristallo-terapia e le cure olistiche come il Reiki, la radiestesia e la meditazioni.

Cosa ti ha spinto scriverlo
Mi sono ispirata ad una persona che veramente, come il protagonista, conosce e pratica con grande maestria, in certi ambiti, le sue attività. Sentendoci legati da una particolare amicizia ho deciso di dedicargli una bella storia per dimostrare la mia gratitudine per avermi insegnato a maneggiare i cristalli ed il loro nome, anche se non sono una cristallo-terapeuta.

 Cosa rappresenta per te la scrittura
Amo scrivere, per me è un grande veicolo di sfogo, mi aiuta a sognare ed a dimenticare gli eventi negativi che mi possono circondare a volte. E poi, quando ciò che scrivo è felice, mi è di grande aiuto per percepire nuovamente sulla pelle le emozioni che sono riuscita a provare. La scrittura per me è tutto!

Progetti per il futuro, nuovi libri
Ho tanti altri libri che sono “parcheggiati con le quattro frecce”, che aspettano solo di essere conclusi. Prima di tutto, però, miro a concludere la triologia avviata da “Soulcrystal”, diventata la mia saga preferita!

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Oggi, per il nostro programma Esperienza Autore, incontriamo Eugenio De Marco, autore di Il volo di Matteo.

Parlaci di te, breve biografia 
Sono nato a Torino a 46 anni fa ed ho avuto una infanzia serena in una bella famiglia numerosa. Nel periodo post adolescenziale timidezza e insicurezza è qualche scelta errata non mi hanno permesso di dar seguito alle mie vere passioni. Passioni che ho assecondato dai trent’anni in poi quando ho finalmente incominciato a sfogarmi. Qualche anno fa completati il romanzo che ho pubblicato e nel tempo ne ho altri due in fase di completamento ed anche alcune storie brevi. Oggi coltivi passione per scrivere e leggere nel tempo libero che mi rimane tra lavoro compagna e cagnetta adorata che porto a scorrazzare con me tra l e colline torinesi.

Parlaci del tuo libro 
Il volo di Matteo è una storia semplice di vita. Matteo partendo da un evento triste trova la forza per crescere, cominciare a vivere aprendosi agli altri e vincendo lentamente insicurezza e timidezza. Lo farà trovandosi nel mezzo di una esperienza virtuale e reale finendo per capire chi è che cosa vuole davvero.

Cosa ti ha spinto scriverlo 
Mi ha spinto a scriverlo la voglia di dare finalmente una realizzazione completa alla passione per la scrittura e la voglia di raccontare che è in me fin dalle elementari. Dentro c’è anche un 50% di me che si mischia poi alla fantasia, quindi posso concludere che almeno in questo libro avevo la necessità anche di raccontarmi. Rileggendolo ora mi accorgo di quanto si possa cambiare in poche stagioni della vita.

Cosa rappresenta per te la scrittura 
La scrittura per me è uno spazio tutto mio dove posso raccontare storie mettendo insieme il frutto dell’osservazione delle persone. A volte partendo anche solo dall’osservazione di un cliente del bar della stazione creò una storia. Scrivere per me è dare forma al grande lavoro che la mia immaginazione fa sempre.

Progetti per il futuro, nuovi libri 
Ho due romanzi in fase di completamento più qualche breve racconto già completo. In generale mi piacerebbe continuare a scrivere cosa che farò comunque in ogni caso almeno per me stesso. Ovvio che se poi a qualcuno dovesse piacere ciò che scrivo ne sarei felice.

Scopri: Il volo di Matteo

Oggi incontriamo Luigi Claudio Viagrande autore di Ancients: il grande freddo.

Per il programma Esperienza Autore oggi conosciamo meglio Ilaria Baldini, autrice di Oltre L’orizzonte.

Per esperienza autore oggi incontriamo Gianni Papa autore di Mio fratello è uscito dall’autismo.

Parlaci di te, breve biografia.
Sono un quarantesettenne di Caserta che vive dal 2002 intorno alla Malpensa. Faccio l’insegnante di sostegno in una scuola media di Busto Arsizio. Ho due figli, di cui uno con autismo. Sarei di sinistra, se la sinistra esistesse ancora. Sarei intelligente, se l’intelligenza esistesse ancora. Sarei aperto alla speranza e alla novità, se ci fossero speranze. Ho tirato fuori tre romanzi, due dei quali sono incentrati sul difficile mondo dell’autismo. REPERTO OCCASIONALE e MIO FRATELLO è USCITO DALL’AUTISMO. L’altro è un “pizza horror”, un tentativo di contaminazione del genere horror con il genere surreale e quello umoristico, LELE CONTRO ZOMBIE.

Parlaci del tuo libro.
MIO FRATELLO E’ USCITO DALL’AUTISMO è la storia di una famiglia che le prova tutte per il sogno della guarigione del figlio maggiore con autismo. Dalle terapie “ortodosse” (la riabilitazione basata sull’Analisi del Comportamento applicata) a quelle più strane e assurde e “rifiutate” dalla comunità scientifica (iperbarica, chelazione, integratori, dieta senza glutine e caseina, assunzione di uova di parassita per “detossificare”). E’ una critica alla mercificazione dell’autismo ma anche un romanzo sull’accettazione della disabilità. Il punto di vista attraverso il quale la storia si dipana è quello del fratello piccolo del bambino autistico, per il quale tutto questo andirivieni tra una assurdità e l’altra è un’avventura affascinante, forse, ma è come se non avesse nessuna relazione con suo fratello. Suo fratello è suo fratello, è sempre stato così, e per lui va bene così.

Cosa ti ha spinto scriverlo.
Naturalmente la mia storia personale e il desiderio di scrivere una storia che fosse paradigmata sul MALE che affligge chi viene anche solo sfiorato dalla parola magica “autismo”.

Cosa rappresenta per te la scrittura.
Per me rappresenta il desiderio di raccontare e anche il dovere di regalare agli altri le mie storie. Come se fosse un dono che è un delitto tenere per me.

Progetti per il futuro, nuovi libri.
Ho un libro finito/o quasi che si intitola LA MARCIA PER LA LEGALITA’, incentrato sui torbidi intrecci tra Mafia e mondo cattolico che caratterizzano una cittadina dell’alta Lombardia.